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Ticino, tutte le rivoluzioni che porterà Alp Transit

Scritto da  Massimo Schira

Quando ha ricevuto un'allettante offerta di lavoro da Zurigo, in un primo tempo Alberto non ci ha dato tanto peso. Ma, poi, riflettendoci, un pensierino al cambiamento di vita lo ha fatto. Perché già dal 2020 il modo di viaggiare in treno in Svizzera cambierà. E cambierà sostanzialmente. L'entrata in funzione a pieno regime di  Alptransit da Erstfeld a Sud del Ceneri trasformerà in un certo senso i collegamenti tra Nord e Sud in una sorta di grande metropolitana alpina. Poter andare da Lugano a Zurigo in meno di due ore sarà una realtà consolidata e anche all'interno del canton Ticino la velocità di spostamento aumenterà di circa il 50%, collegando, ad esempio, Lugano e Locarno in 30 minuti o Chiasso e Bellinzona in 37 minuti. Creando nuove abitudini e nuove opportunità, abitative e professionali.

Dall'analisi promossa a partire dal 2004 dall'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (Are) a proposito dello sviluppo dei trasporti al Gottardo, emerge un primo scenario che traccia le tendenze dopo questa sorta di "rivoluzione" nel modo di muoversi. "Nel caso del traffico passeggeri - si legge nel rapporto Are - si prevede un aumento rilevante dell'utilizzo del treno, soprattutto nel tempo libero (gite giornaliere e nel fine settimana), con una conseguente evoluzione della ripartizione dei trasporti a favore della rotaia (nel cantone Ticino anche per gli spostamenti dei pendolari)".

Al di là del prevedibile aumento di viaggiatori, le novità sono analizzate anche a livello territoriale, inserendo nello scenario 2020 anche il concetto di "Città Ticino", ossia una maggior vicinanza tra i vari centri urbani del cantone, che potranno essere - di fatto - considerati alla stregua di un'unica città. Con i collegamenti ferroviari a fare da collante.

"La nuova galleria di base del Ceneri - prosegue il rapporto - dovrebbe portare ad un'intensificazione degli spostamenti dei pendolari all'interno della 'Città Ticino', favorendo uno sviluppo territoriale policentrico". Che tradotto, significa, ad esempio, maggior flessibilità nella scelta del luogo di residenza indipendentemente dal luogo di lavoro, grazie a collegamenti più rapidi e più efficienti. Anche se il rapporto sottolinea come le regioni più discoste, come l'alta Leventina, potrebbero soffrire di un ulteriore calo demografico per l'accresciuta attrattività dei centri. Prendere il treno sarà poi diverso anche per i turisti, settore in cui ci si attendono cambiamenti piuttosto importanti. E diversificati. Ad esempio, la regione delle Tre Valli potrà veder crescere il numero di visite per escursioni giornaliere all'aria aperta, mentre Bellinzona dovrebbe poter puntare maggiormente sul turismo lavorativo e culturale, con il progetto di valorizzazione dei castelli e del patrimonio Unesco ad assumere ancora maggiore importanza.

Situazione simile a Lugano, dove il ruolo del Lac per la cultura e l'attrattività lavorativa, secondo le previsioni, usciranno notevolmente rafforzate. Locarno, invece, godrà in tutta la regione di ricadute importanti in quello che è definito come "turismo urbano", legato alle passeggiate in città, al lago, ai fiumi e alle gite nelle valli. Un'evoluzione logica, soprattutto considerando il fatto che i maggiori centri svizzeri saranno collegati al Ticino in poco più di due ore di viaggio. È interessante poi notare come il treno abbia un rapporto anche con la situazione demografica delle regioni che attraversa. Diverse zone toccate dalla "rivoluzione Alptransit" attendono anche un impulso demografico, generato proprio dalla maggiore efficienza dei trasporti.
Un aspetto che, come altri, secondo lo studio Are, andrà sfruttato a livello locale: "Una seconda importante serie di effetti è riconducibile alle potenzialità del territorio attraversato dal nuovo asse ferroviario - si sottolinea -. I migliori collegamenti con le diverse località agiscono in questo caso come un moltiplicatore, rafforzando l'attuale tendenza a concentrare le attività economiche in centri facilmente raggiungibili [...]. Il vantaggio che anche le zone periferiche potranno trarre dal nuovo asse del San Gottardo dipenderà, tra i vari fattori, dal loro potenziale residenziale o turistico e dalla qualità dei loro collegamenti alla rete del trasporto pubblico o privato".

*originariamente pubblicato su Il Caffè, www.caffe.ch

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