Claudio for Expo

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Mangiumm Beumm

Mangiumm Beumm (99)

Nel periodo dell’Epifania, e soltanto per pochissimi giorni, i pasticceri di Varese e dintorni impazziscono per dare vita a una tradizione di cui non si conoscono bene le origini ma che continua a essere mantenuta viva e vegeta: quella dei cammelli di pasta sfoglia. Creare dei dolci, talvolta di dimensioni anche piuttosto ridotte, a forma di cammello non deve essere particolarmente facile ma, nonostante tutto, a nessuno è mai passato per la testa di interrompere la curiosa tradizione… Ma come sono arrivati i cammelli fino a Varese? E soprattutto: perché da Varese non si sono mossi di un centimetro (se non per sconfinare nei comuni limitrofi)? Risposte precise a queste domande non ce ne sono, ma soltanto supposizioni. Probabilmente il dolce ha preso la forma di cammello in onore del mezzo di locomozione dei Re Magi, che il 6 gennaio portano i loro omaggi al neonato Bambin Gesù seguendo la…
Lo Scimudin è una formaggella grassa a pasta cruda tipica della Valtellina. Nato probabilmente come formaggio caprino, seguendo il progressivo abbandono dell'allevamento della capra, è oggi prodotto solo con latte vaccino. E’ il più classico dei formaggi “fatti in casa”, veniva infatti prodotto in piccole quantità per i bisogni famigliari e conservato in cantina o nel grotto. Con il Bitto, la Casera e il Piattone sono i fiori all'occhiello della produzione casearia valtellinese. La crosta è sottile e morbida di colore bianco-grigiastro dovuto allo sviluppo di muffe caratteristiche; la pasta, di colore bianco leggermente tendente al paglierino, è compatta, tenera e con occhiatura sottile e irregolare. È un formaggio a breve maturazione, da un minimo di 2 settimane ad un massimo di 3/4 settimane. Il gusto dolce e cremoso e l'aroma delicato dolce e delicato, fresco e di latte ne fanno un classico formaggio da tavola. Da provare con una…
Il Vin Brulè è una tipica bevanda del periodo tardo autunnale ed invernale, da consumare calda, non bollente, per riscaldarsi dalle gelide temperature della stagione. Si tratta di una bevanda che solitamente troviamo in montagna o durante le fiere e sagre di paese un po’ dovunque nel nord Italia. Quando ci capita di stare a lungo all'aria aperta e alle basse temperature, per rifocillarci e per scaldarci non ci resta che consumare qualcosa che ci ritempri l'animo e il cuore e il vin brulè è quanto di meglio ci sia per sposare necessità e tradizione. Il vin brulè è perfetto da solo o abbinato alle castagne, alle caldarroste ovviamente, da bere in compagnia, magari davanti ad un camino acceso o ad un bel falò in montagna e, perché no, nel periodo natalizio davanti all’albero di Natale. E’ perfetto anche in caso di raffreddore o colpi di freddo. Ecco gli ingredienti…
Arrivano i primi freddi e d’incanto siamo presi da una irrefrenabile voglia di cucina di montagna. Quella sostanziosa, ipercalorica, da apprezzare magari dopo impegnative escursioni tra freddo e neve. Alcuni amici ti leggono nel pensiero e quando ti fanno visita ti portano una di quelle prelibatezze che solo un certo pudore ti evita di comprare. Ingrassano? Sono delle bombe caloriche? Il caso in questione riguarda la celebre “tuorta da nusch engiadinaisa”, appunto una specialità dell’Engadina, ma reperibile senza variazioni o contaminazioni anche in altre valli grigionesi circostanti come la Val Bregaglia fino a Chiavenna. E dolci molto simili li potete tranquillamente trovare in Valtellina. Nelle case contadine della Val Bregaglia in passato e da tempo immemore si usava preparare la “fuatscha grassa”, una torta di fine pasta frolla con tanto burro. Ma tutto finiva lì. Il classico dolce domenicale da consumare in famiglia o da offrire agli ospiti. Nel tempo…
Autunno, cucina di montagna, pietra ollare, sinonimo di Val d’Ossola. La cuchèla, piatto tipico per  eccellenza della Valle Divedro, la valle laterale che da Villadossola conduce al passo del Sempione, è oggetto di continue discussioni, legate agli ingredienti che la compongono. Si dice, infatti, che il piatto inizialmente fosse composto di sole patate cotte nel burro, poi in un secondo tempo, arricchito di pancetta,  salamini e costine di maiale, mentre alcuni  valligiani dicono che fanno parte della ricetta originale anche verdure quali carote e cornetti. Dosi per 4 persone e preparazione: 800gr di patate,  500gr costine,  4 salamini,  200gr pancetta,  200gr burro.  In un tegame di pietra ollare far rosolare il burro, disporre a strati gli ingredienti e salare leggermente. Coprire con un coperchio pesante e lasciare cuocere a fuoco dolce per circa 2 ore e 30 senza rimestare, ma scrollando di tanto in tanto. Portare il tegame al centro della tavola e servirsi   direttamente. Il piatto   ai tempi era cotto coprendo il tegame quasi  …
Antichi e golosi dolci lombardi, preparati dai contadini bresciani dell'epoca, sono le Tentasiù de la spusa, che in dialetto significa 'Tentazione della moglie'. Come tutte le ricette contadine, sono dei dolci preparati con ingredienti semplici e poveri: acqua, farina, miele e frutta secca. La tradizione culinaria prevedeva che le Tentasiù venivano preparate nella zona tra la Valle Camonica e l'Alta Valle Trompia, in occasioni di matrimoni e di festività ad essi legate, come suggerito dal nome stesso. Non esiste una ricetta ufficiale, ma molte interpretazioni tramandate di generazione in generazione. La food blogger di Giallo Zafferano, Sonia Peronaci, ha riproposto la ricetta, tratta da “Modernità della cucina bresciana” - un antico ricettario ritrovato da un blogger del posto. 
Ecco una brevissima e semplicissima ricetta a chilometro zero, che valorizza il gusto e gli abbinamenti con il miele di castagno. Quest'ultimo - uno dei nettari dorati caratteristici del Varesotto - si distingue dal colore più scuro e dall'aroma forte e pungente, con un retrogusto leggermente amaro. Questo tipo di miele è l'ideale per accompagnare i formaggi stagionati di capra e misto capra vaccino. 
Come detto le volte scorse, ci piace tanto la pasta brisée. Soprattutto Ermanno è una furia, essendo goloso di salato! Di conseguenza, ci divertiamo a cucinare piatti rustici, con qualsiasi tipo di ortaggio o verdure, che magari abbiamo appena raccolto nell'orto. Ecco come abbiamo preparato una bella teglia di torta salata con broccoletti e ricotta, che, ovviamente, si presta benissimo anche per le gite fuori porta: Ingredienti: 2 rotoli di pasta brisée (rotonda) 400 gr di broccoletti 250 gr di ricotta 1 spicchio d'aglio olio extravergine d'oliva sale 
Il risotto alla milanese è il piatto simbolo della Lombardia, in cui si esalta la semplicità del riso con il sapore ed il colore dello zafferano, che gli conferisce un giallo inconfondibile. Per noi settentrionali preparare il risotto è un rito sacro, che richiede fede, dedizione e amore. La mia mamma è milanese e lo prepara nella vera maniera originale, che ha una peculiarità rispetto a come lo cucina la maggior parte della gente: il vino rosso va versato in pentola all'inizio, prima del riso, e non viceversa, perché altrimenti il vino “freddo” andrebbe a “cozzare” con il riso già un po' caldo. Modestamente, anche i grandi chef di adesso versano prima il vino, dicendo, però, che è il metodo moderno. Evidentemente, bluffano....   Ah, sì, la ricetta:  Ingredienti: 50 gr di burro 30 gr di midollo di bue 2 cucchiai di sugo d'arrosto (o il dado)1 cipolla piccola ½…
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