Varese, la notte dei lunghi coltelli
Scritto da Claudio BollentiniLa trafila infinita di eventi che stanno portando alla definizione della candidatura a sindaco di Varese per il centrodestra ha origine il 13 dicembre scorso, giorno delle primarie del centrosinistra. A quel tempo si dava per vincente Daniele Marantelli, alle primarie, ma soprattutto alle elezioni. Una sinistra che aggregava al centro, che si alleava con questo e con quello a scapito dello schieramento opposto ipotizzando facilmente e forse con troppa fretta la fine del regno forzaleghista. Una Lega che di conseguenza avrebbe candidato qualcuno della sezione sperando nell’impossibile, come successo a Saronno l’anno scorso. Ha vinto invece Davide Galimberti e d’incanto il centrodestra si è ritrovato unito e soprattutto consapevole di avere in mano le chanches migliori per vincere avendo di fronte un avversario tutt’altro che irresistibile. Più o meno contemporaneamente alla vittoria di Galimberti, i Bavaresi hanno giocato d’anticipo calando la carta Stefano Malerba, un civico che nelle intenzioni doveva essere il collante della ritrovata unione a guida però centrista. Una candidatura che necessitava della sponda leghista per poter funzionare, cosa che accadde solo in parte, ma trovò soprattutto la ferma resistenza di tanti altri, nella Lega stessa e in Forza Italia. Dal quel momento si ragionò sulle mediazioni alte, la più solida quella che porta il nome di Luca Marsico, ma Stefano Malerba non fu mai ritirato dalla corsa. Il risultato sono stati due mesi di stallo con la prospettiva di uno scontro fratricida all’orizzonte. L’alternativa a questo gioco defatigante sarebbe stata solo una candidatura forte proposta ufficialmente dalla Lega, di alto livello se di profilo politico, o dal taglio civico ancora meglio, ma, anche in questo caso, di spessore. Un nome che non è mai arrivato, se non in zona Cesarini, ora infatti lo conosciamo ed è Paolo Cherubino, notissimo chirurgo ortopedico ed insegnante universitario. Non nuovo nel mondo politico, nel 2013 si candidò senza successo nella Lista Maroni alle regionali. Un nome importante, di alto profilo, sicuramente in grado di fare la differenza e di portare valore aggiunto. La Lega si compatterebbe, sparirebbero sfumature e divisioni d’opinione tra sezione cittadina, quella ancora legata alla candidatura del duro e puro, e la Lega dialogante di Matteo Luigi Bianchi, consapevole che per vincere, occorre scegliere un nome anche al di fuori dello storico recinto. Ma Cherubino trova d’accordo un po’ tutti, da Forza Italia in poi, con l’eccezione di Ncd, pare per questioni legate all’Ospedale e soprattutto dei bavaresi. Ed ora la storia segue il tracciato che di solito percorre in questi casi, con il potenziale candidato che accetterebbe solo ne caso di schieramento unito, d’accordo all’unanimità. Ad oggi condizione irrealizzabile. Mentre con Ncd una mediazione sembra alla portata, difficile trovare la quadra con i bavaresi che mantengono infatti in corsa Malerba. Ma il tempo stringe, a Milano si è risolto ieri il busillis con Stefano Parisi, Varese non può aspettare troppo, pena un contraccolpo in termini di immagine ed ora alle elezioni manca veramente poco. Un centrodestra con Cherubino candidato e senza bavaresi è al momento la soluzione più probabile, ma sarà tenuta in sospeso in attesa che i bavaresi svelino il bluff e si accodino. Dove vanno da soli con Malerba?