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Dieta Smartfood, la prima dieta italiana con marchio scientifico

Scritto da  Redazione

La Dieta Smartfood è un libro (vedi info in fondo alla pagina) che fa finalmente chiarezza su cosa, quanto e come mangiare per vivere di più e meglio. Facile da seguire, propone un metodo in due fasi per cambiare senza sacrifici le abitudini a tavola. I risultati? Si combattono i chili di troppo e si prevengono cancro, patologie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative.

Il bollino scientifico

Smartfood è la prima dieta italiana certificata da un marchio scientifico: è approvata da un grande centro clinico e di ricerca milanese, lo IEO, Istituto Europeo di Oncologia.

Nasce dalla collaborazione tra la giornalista Eliana Liotta, il direttore della ricerca dello IEO Pier Giuseppe Pelicci e la nutrizionista Lucilla Titta, coordinatrice del progetto SmartFood in seno all’Istituto.

Per ogni copia venduta del libro, 1 euro sarà devoluto alla Fondazione IEO-CCM (Istituto Europeo di Oncologia – Centro Cardiologico Monzino) per il progetto di ricerca SmartFood.

I 30 super cibi intelligenti

«Ormai si è capito che alcuni alimenti si comportano come farmaci, capaci di curare e proteggere l’organismo», spiega Eliana Liotta. «E i protagonisti della Dieta Smartfood sono proprio questi super cibi: 30 Smartfood, da non farsi mancare a tavola perché sono alleati della linea e della salute. Sono smart, cioè brillanti, intelligenti, perché la loro azione sul nostro corpo è straordinaria. Saziano, contrastano l’accumulo di grasso, allontanano le malattie e allungano la vita».

Sono alimenti speciali e allo stesso tempo comuni, di facile reperibilità. Si distinguono in Longevity e Protective.

I 20 Longevity Smartfood, oltre a essere ricchi di sostanze utili, contengono molecole che hanno dimostrato di attivare i geni della longevità, quei geni che influenzano la durata e alla qualità della vita. Sono: arance rosse, asparagi, cachi, capperi, cavoli rossi, ciliegie, cioccolato fondente, cipolle, curcuma, fragole, frutti di bosco, lattuga, melanzane, mele, peperoncino e paprika piccante, patate viola, prugne nere, radicchio, tè verde e tè nero, uva.

I 10 Protective Smartfood sono cibi e categorie di cibi che proteggono l’organismo, allontanando obesità e molte malattie croniche: aglio, cereali integrali, erbe aromatiche, frutta fresca, frutta a guscio, legumi, olio extravergine d’oliva, oli di semi spremuti a freddo, semi oleosi, verdura.

Gli alimenti che attivano i geni della longevità

La Dieta Smartfood si basa su migliaia di ricerche scientifiche e sugli studi all’avanguardia di nutrigenomica, la disciplina che si occupa delle relazioni tra il cibo e il nostro patrimonio ereditario, ossia il Dna o genoma.

Si è scoperto che certe sostanze contenute negli alimenti influenzano l’espressione dei geni e quindi lo stato di salute. Non solo: sembra proprio che alcune molecole riescano a imbavagliare i geni che ci fanno invecchiare, come p66 e Tor, e ad attivare i geni che allungano la vita, come Sirt.

Queste vie genetiche coincidono con le vie del metabolismo. I geni dell’invecchiamento, o gerontogeni, si attivano per esempio dopo pasti abbondanti e ordinano che si ricavi energia nelle cellule e che si immagazzini grasso. Ma l’iperproduzione di energia e l’accumulo di grasso innescano il decadimento fisico e le malattie legate alla senescenza, come il cancro. Al contrario, se c’è carenza di cibo, i geni dell’invecchiamento non si esprimono e “parlano” i geni della longevità: impongono che si usi l’energia disponibile solo per riparare i vari danni a carico dei tessuti, e dunque per mantenere la salute del corpo.

Con alcuni cibi mangiamo ed è come se non mangiassimo. Alcune loro sostanze mimano il digiuno, sono capaci di provocare gli stessi effetti che ha la restrizione calorica sulle vie genetiche della longevità: inibiscono i geni dell’invecchiamento e accendono i geni della lunga vita.

Le molecole smart individuate nei 20 Longevity Smartfood sono: le antocianine (presenti in arance rosse, cavoli cappuccio rossi, ciliegie, frutti di bosco, melanzane, patate viola, prugne nere, radicchio, uva nera); la capsaicina (paprika piccante e peperoncino); la curcumina (curcuma); l’epigallocatechingallato (tè verde e tè nero); la fisetina (cachi, fragole, mele); la quercetina (presente in asparagi, capperi, cioccolato fondente, cipolle, lattuga); il resveratrolo (uva).

Il pioniere di questi studi è uno dei coautori del libro, Pier Giuseppe Pelicci, il primo scienziato al mondo ad aver dimostrato l’esistenza dei geni dell’invecchiamento nei mammiferi.

Le due fasi della dieta

La Dieta Smartfood prevede un approccio graduale per migliorare il proprio stile di vita. Il piano per adottarla si compone di due fasi: Start e Smart. La prima parte, iniziale, consiste nell’autovalutazione, dal peso al test alimentare. La seconda fase, Smart, guida a mettere in pratica gli schemi con le porzioni consigliate.

Nessun cibo è escluso, men che meno pane e pasta. Vanno privilegiati gli Smartfood, provenienti dal mondo vegetale, ma in tavola si possono portare anche le proteine animali, dal pesce alle uova, dai formaggi alla carne.

***

La Dieta Smartfood, di Eliana Liotta, con Pier Giuseppe Pelicci e Lucilla Titta, è in libreria dal 25 febbraio per Rizzoli (pagine 360, euro 16). Il libro nasce in collaborazione con la Fondazione IEO-CCM, cui sarà devoluto per la ricerca 1 euro di ogni copia venduta.

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