Ceresara 2016: cronache dalla guerra contro il lombardo
Scritto da Pietro CociancichLo sappiamo, è triste e ripetitivo dover ripetere sempre gli stessi concetti, con le stesse parole, con gli stessi appelli: ma le circostanze son talmente odiose che non si può tacere e, all'occorrenza, unire alla protesta un invito vero e forte di reagire a un attacco alla nostra lingua locale che si fa sempre più sfacciato.
La notizia è molto recente: la mattina di sabato 5 marzo, alcuni residenti di Ceresara (MN) si sono resi conto che i cartelli bilingue lombardo/italiano (presenti da ormai 14 anni) erano improvvisamente spariti. Dopo qualche ora di ricerche, sono stati ritrovati in un grosso cassone della discarica dei rifiuti, come si può vedere nell'eloquente foto che accompagna quest'articolo. Insomma, la nostra lingua non solo non è degna nemmeno di avere uno spazio, una rilevanza pubblica (perché è questo il vero significato dei cartelli bilingui! Son la dimostrazione che le nostre lingue possono ancora ambire a non esser confinate solo nei nostri salotti e tinelli). Peggio ancora: è ritenuta allo stesso livello della spazzatura.
È plausibile che ci siano posizioni diverse in merito alla tutela delle lingue locali, anche tra gli attivisti e i cultori della materia; ma è innegabile che atteggiamenti così tracotanti sono una ferita per tutti.
È opinione nostra che sia giunto il momento, come comunità linguistica lombardofona, di dire un grande BASTA, trasversale e democratico, a questa ridicola guerra di cartelli, che trasforma una ripicca politica in una persecuzione linguistica. Scriviamo lettere, pubblichiamo video o articoli, contattiamo i nostri conoscenti nelle istituzioni nazionali e/o locali; coinvolgiamo gli attivisti che in tutta Italia e in Europa lottano per la tutela delle lingue regionali e minoritarie; discutiamone con gli amici e i conoscenti; e cominciamo a reclamare i diritti che spettano alle nostre lingue, alla nostra lingua.
*Pietro Cociancich, Comitato per la Salvaguardia dei Patrimoni Linguistici