Claudio for Expo

ICH Sicav

 

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Think tank (217)

Tra le centinaia di messaggi e commenti ricevuti dopo la scomparsa di Gilberto Oneto giovedi scorso, pubblichiamo un vero e proprio articolo ricordo di Roberto Marini. Un testo che li sintetizza tutti. E non poteva che scriverlo Marini, amico di Oneto, storico e noto militante dell'indipendentismo lombardo e cultore delle questioni identitarie insubriche (n.d.r.). Non è facile dire cosa ha significato per il sottoscritto l'aver conosciuto una persona come Gilberto Oneto, potrei dire che è stato come un'immersione nella consapevolezza vera e profonda delle proprie radici. Gilberto mi ha aperto gli occhi e soprattutto la mente, lui e la sua creatura: la Libera Compagnia Padana. Per me, allora militante leghista ed iscritto dalla tenera età di 16 anni (correva l'anno 1989), la metà degli anni 90 hanno segnato una nuova fase di impegno politico e Gilberto ne è stato l'incipit, la scintilla. E' stato lui, persona dotta ma al contempo di una semplicità…
La scorsa notte Gilberto Oneto ci ha lasciato, creando un grande vuoto in tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che abbiamo avuto il privilegio di trascorrere molto tempo insieme ascoltandolo, spesso rapiti dai suoi infiniti interessi, e confrontandoci con lui sulle battaglie culturali e ideali che condividevamo. Prima di tutto un amico fraterno ma anche un Maestro, che ci ha sempre instancabilmente accompagnati in tutte le attività che abbiamo svolto, consigliandoci, indicandoci la giusta via da percorrere o dandoci quell’idea in più per cui… quando una questione diventava apparentemente insormontabile si diceva: “sentiamo il Gilberto”: e con un nonnulla, sempre accompagnato dal suo sorriso sornione, riusciva sempre a risolvere l'Arcano. Collaboratore instancabile, che fosse un articolo per la rivista, un convegno o una conferenza in cima al Passo del San Gottardo non si tirava mai indietro, anche negli ultimi mesi, quando la malattia cercava di fermarlo.Un uomo libero, anticonformista…
Se la Svizzera è riuscita a superare la recessione che ha caratterizzato il periodo 1990‐96 e la stagnazione durata fino ad inizio degli anni 2000 lo si deve in parte agli accordi bilaterali e in particolare a quello della libera circolazione delle persone. Il laborioso sistema di contingentamento in vigore prima della firma dei bilaterali favoriva un’allocazione quantitativa e ugualitaria a scapito della qualità e ciò contribuì a limitare gli adattamenti strutturali inibendo la crescita economica. (KOF Der bilaterale Weg 2015) Il benessere del Ticino dipende, ora più che mai dopo il ridimensionamento della bolla bancaria, dal successo delle Piccole Medie Imprese e di conseguenza anche dalle risorse umane che queste riescono ad ottenere dalla Lombardia. Il substrato indigeno non può supportare le iniziative imprenditoriali create in Ticino né a livello quantitativo né, sempre di più, a livello di qualifica, competenze e specializzazione: semplicemente non ci sono i numeri. A…
Portava una kippah, era vestito “da ebreo”, camminava nel quartiere ebraico di Milano. Si è preso sette coltellate, una lunga diversi centimetri in pieno volto. Quanto vorremmo che il movente dell’efferato delitto non fosse quella kippah, quell’abito da ebreo, quella riconoscibile appartenenza. Quanto temiamo, dolorosamente, che Nathan Graff, cittadino israeliano genero di un rabbino, sia stato accoltellato proprio per per quello. Ancora non sappiamo la verità, e speriamo – per assurdo che possa sembrare, quando si parla di un crimine che sicuramente è stato commesso – che abbia un’origine diversa da quella. Non ci sono parole per dire il malessere vero, profondo, che ci assale, come milanesi, come cittadini italiani, nel pensare che proprio nella nostra città, dove i quartieri a più alta densità ebraica scivolano verso una periferia di integrazione difficile e malesseri, dove lo scintillio di Expo e della Darsena non sono arrivati, essere ebrei, nel 2015, è pericoloso. L’episodio…
Torniamo a parlare di Expo, questa volta in chiave prettamente economica, cercando di tirare le somme di quanto è stato fatto e cercando di prevedere gli effetti reali sull’economia di Milano e dell’Italia intera. In soldoni, la stragrande maggioranza delle stime sono state superate al rialzo e quindi c’è da aspettarsi una ricaduta veramente positiva quando si calcoleranno i numeri definitivi del 2015. Interessanti i raffronti con il passato, ma anche le previsioni future per l’effetto onda lunga di Expo. Ma andiamo con ordine rileggendo gli scritti di Giovanna Mancini e Sara Monaci e le analisi di Lello Naso e Paolo Bricco pubblicati su Il Solo 24 Ore di domenica 1 novembre 2015.. “Le stime elaborate prima dell’avvio di Expo 2015 calcolavano l’impatto dell’evento sull’economia italiana attorno allo 0,2% del Pil, che uno studio di Confcommercio dello scorso marzo quantificava in circa 2,7 miliardi di euro. Giunti al termine dell’Esposizione,…
L’ultimo caso di una lunga trafila di brand italiane finite all’estero è quello recente di Grom ceduta al colosso anglo-olandese Unilever. Multinazionale non nuova ad acquisizioni importanti in Italia. Nel 1974 rilevò Algida, ma sono tanti i marchi di Unilever che troviamo nel carrello della spesa, dal Tea Lipton, ai brodi Knorr e ai prodotti per l'igiene di Dove. Un interessante editoriale di Alberto Magnani pubblicato su Il sole 24 Ore di oggi analizza con precisione il fenomeno, mettendo in luce pro e contro delle acquisizioni di aziende italiane da parte di compratori esteri (n.d.r.). Secondo i numeri forniti da Kmpg già nel 2013, in Italia si sono registrati un totale di 437 passaggi di proprietà solo tra 2008 e 2012 (escluse le operazioni successive ndr), per una spesa da 55 miliardi di euro su brand storici di agroalimentari, lusso, motori e arredamento. Una trafila che fa parlare di «svendita…
Beppe Bergomi, per tutti “lo zio”, è una persona di buonsenso. Che non ama i titoloni e che, anche grazie alla sua nuova carriera da commentatore televisivo, sa come dosare le parole. Fa dunque abbastanza scalpore che, questa volta, siano delle sue dichiarazioni a far discutere. L’ex capitano dell’Inter, infatti, è intervenuto nella giornata di lunedì a un convegno su “Sport, doping e giovani” tenutosi all’Expo di Milano. E, ai microfoni di RSI (tv della Svizzera italiana), ha lanciato un allarme da non trascurare. “Per ottenere determinati obiettivi non devi passare per determinati sotterfugi – ha detto Bergomi -. Questa è una cosa che ho sempre cercato di inculcare nei giovani. Alcune sostanze che adesso sono doping, nel 1979-80, quando ho iniziato io, si potevano prendere. A volte sono preoccupato anche per i farmaci che ho preso o che mi hanno dato. Oggi le società sono cresciute e danno un…
Se penso a Milano, mi viene in mente Porta Venezia. Sono originario del quartiere tra Monforte e Porta Vittoria, ma da tanti anni mi sono idealmente e fisicamente spostato di qualche centinaio di metri verso nord, per lavoro e per altri motivi. Porta Venezia è in centro, ma è un mondo a sé. A pochi passi da San Babila, dalle banche d’affari e dalle residenze di lusso intorno ai giardini, si apre una casbah nel dedalo di vie tra i bastioni e viale Tunisia. E’ così da decenni e a fasi alterne si è parlato di integrazione e di emergenza, di melting pot o di bomba sociale a orologeria pronta a deflagrare da un momento all’altro. Il tutto con il minimo comune denominatore della immigrazione dal Corno d’Africa. Negli anni ‘80 forse più ordinata e meno impattante, oggi visivamente più degradata e con evidenti connessi problemi di sicurezza e disagio nonostante il nuovo…
L’imminente campagna elettorale per le amministrative di Milano porterà di sicuro alla ribalta il tema della riapertura dei Navigli. Ne sentiremo come sempre di tutti i colori, ma soprattutto assisteremo a proposte fantasiose o dal sapore tipico della propaganda mordi e fuggi. Per fare ordine in merito, pubblichiamo un intervento serio e rigoroso a firma Fabio Bianchini* che fa il punto della situazione (n.d.r.). Si è svolto mercoledì 10 giugno a Palazzo Reale di Milano, l’evento di presentazione delle conclusioni dello Studio di fattibilità per la riapertura dei navigli milanesi, affidato nel 2013 dall’Amministrazione comunale a un gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato da Antonello Boatti del Politecnico di Milano.Dopo l’esito plebiscitario del referendum del giugno 2011, il tema della riapertura dei navigli è giunto alla ribalta del dibattito cittadino, rendendo necessari la verifica della fattibilità tecnica ed economica di questa grande svolta urbanistica per Milano. Al quesito referendario “Volete voi…

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