Jacqueline Kennedy; Gioia Marconi - la figlia del grande scienziato -; Linda Christian, che si affidò a loro per l'abito da sposa in occasione del suo matrimonio con Tyrone Power, considerato il matrimonio del XX secolo. Arrivò così in America l'eco delle tre sorelle, artefici di una moda italiana che era in concorrenza con quella francese, ormai affermata e molto costosa.
Ormai, per le ragazze dell'epoca, a partire proprio dalle vip, l'abito bianco andava “fatto creare dalle mani delle Sorelle Fontana”, come si soleva dire. Maria Pia di Savoia, Margaret Truman - figlia dell'allora Presidente degli Stati Uniti -, Mirna Loy, Barbara Stanwich, Michelle Morgan e, soprattutto, Ava Gardner, furono clienti fisse, sia per i rispettivi abiti da sposa, sia per le occasioni mondane, sia per quelli da film famosi degli anni Cinquanta e Sessanta.
Per la cronaca, Federico Fellini le volle come costumiste per l'abito di Anita Ekberg nel celebre film “La dolce vita” e furono loro a confezionare le prime divise per le assistenti di volo dell'Alitalia.
Per alcuni anni le Sorelle Fontana si sono occupate anche di arte contemporanea, con una serie di iniziative e premi. Come riportato sul sito della Fondazione “l'idea più originale ed assolutamente innovativa fu quella di fondere arte e moda tramite il tessuto stampato. Presenti nell'Archivio della Fondazione due abiti: il primo, realizzato con tessuto stampato di Mocchetti, tratto dall'opera pittorica di Eliano Fantuzzi; il secondo, stampato da Bedetti e Bedraglio, che riprende un'opera di Nuvolo ("Lo Stile dell'Alta Moda Italiana" a cura di B. G. Aragno, Ed. Fondazione Micol Fontana)”.
Tantissimi auguri alla signora Micol, da un secolo icona vivente dell'alta moda mondiale.
(Patrizia Scardino ed Ermanno Niada)