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Teodolinda, una donna leggendaria

Scritto da  Paola Montonati

Per la festa della donna ricordiamo la figura di una regina, e di una donna, che nell’Alto Medioevo ebbe un ruolo fondamentale nella storia di Monza e dell’Insubria sotto il dominio longobardo.

Nata nel 570 in Baviera, Teodolinda era la primogenita del duca Garipaldo, di origine franca, e di Valderada, figlia del grande re longobardo Vacone della famiglia reale dei Letingi che per un secolo aveva regnato sui Longobardi.

Giovanissima, nel 589 la duchessa divenne la sposa di Autari, re dei Longobardi, allo scopo di consolidare l’amicizia tra Longobardi e Bavari e, grazie anche alla nobile discendenza di Teodolinda, rafforzare il prestigio regale del marito, che allora stava lottando contro il regno dei Franchi.

Una leggenda racconta che il matrimonio venne celebrato a Lomello, nel cuore della Lomellina, in quella che viene chiamata la basilica del diavolo, dato che il demonio, indispettito dalla decisione della duchessa di sposare un longobardo, distrusse la chiesa ma, convinto dalle preghiere della regina, la ricostruì in una notte, con però un profilo del tutto storto, simbolo dell’opera diabolica.

Il matrimonio, nato da ragioni di potere, in poco tempo divenne un legame molto più profondo e Teodolinda e Autari vissero prima a Verona e poi a Pavia, città simbolo della conquista di Alboino.

Ma a Pavia, nel 590, Autari mori improvvisamente in circostanze misteriose, come spesso capitò ai re longobardi nel corso del loro lungo governo.

Dopo la morte di Autari, Teodolinda decise di sposare Agilulfo, potente duca di Torino.

La leggenda dice che Teodolinda avesse talmente conquistato i suoi sudditi da ottenere il privilegio di essere lei stessa a scegliere il secondo marito, evento rarissimo in un periodo dove generalmente le donne non potevano scegliere chi sposare.

Agilulfo divenne così il re dei Longobardi e con la sua sposa governò cercando di dare vita a un regno che si presentasse come un degno erede della tradizione dell’Impero romano.

Il re e Teodolinda si stabilirono perciò a Milano, antica capitale dell’Impero romano d’Occidente, dove Agilulfo fu incoronato re nel 591.

Teodolinda sostenne sempre la volontà del re di governare dando un’evidente continuità rispetto alle tradizioni degli anni in cui l’Italia faceva parte dell’Impero romano d’Occidente ed ebbe un ruolo fondamentale nel tentativo di migliorare i rapporti con l’Impero romano d’Oriente e superare le divisioni religiose e culturali tra Longobardi e Romani, oltre ad intraprendere azioni diplomatiche con il Papa Gregorio Magno.

Con i suoi due mariti, la regina lavorò per creare in Italia un grande regno, in cui Romani e Longobardi convivessero pacificamente, ed è per questo che è considerata a tutti gli effetti come la prima Regina d’Italia.

La sua azione più nota è senza dubbio la nascita del Duomo di Monza, che diede lustro a quello che un tempo era un piccolo borgo tra i campi delle pianure lombarde.

Teodolinda fece erigere un “palazzo” di cui faceva parte una chiesa dedicata a San Giovanni Battista e, con il marito Agilulfo, donò alla chiesa molti oggetti preziosi che sono stati la base di quello che oggi è il famoso tesoro del Duomo di Monza, come la Corona Ferrea, forgiata con un chiodo della croce di Cristo.

Teodolinda, dal matrimonio con Agilulfo, ebbe due figli: Gundeperga e Adaloaldo.

Alla morte di Agilulfo, nel 616, Adaloaldo divenne a solo due anni re, ma essendo troppo giovane per governare e il potere venne esercitato da Teodolinda stessa, che continuò nel tentativo di avvicinare il popolo longobardo e quello romano.

Queste scelte provocarono la reazione di una parte dei duchi Longobardi che, contrari alla politica di pacificazione con l’Impero bizantino, si ribellarono e spodestarono Adaloaldo e Teodolinda nel 626.

La morte, quasi contemporanea e in circostanze misteriose, di Adaloaldo nel 626, e Teodolinda un anno dopo, segnò la fine temporanea della politica di pacificazione tra popolo romano e popolo longobardo.

Teodolinda visse e regnò quindici secoli fa, ma la sua forza, la sua decisione, il polso con cui resse situazioni difficili, le hanno regalato un ruolo particolarmente importante non solo come regina, ma come donna.

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