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Elena Paredi

Elena Paredi (6)

Nella religione cristiana la Pasqua rappresenta il momento della Resurrezione di Cristo, salvatore dell'Umanità. È il momento clou della vittoria della Luce sulle Tenebre: simbologia principe che ci riconduce ad antiche usanze di derivazione celtica. Al di là del nome usato nelle varie realtà, cerchiamo di analizzare le simbologie che la Pasqua racchiude per arrivare a capire quanto dobbiamo ai nostri antichi Padri Insubri. Nella Tradizione celtica ad ogni festività corrisponde una divinità. Alla Pasqua e a Beltaine corrisponde la dea Belisama - la dea dell'Armonia, della Bellezza e grande protettrice dei popoli Insubri.  All'Equinozio di Primavera il Sole entra a zero gradi di Ariete e nasce ad Est. Era usanza accendere dei fuochi perché questi rappresentavano proprio il calore del Sole e la vittoria della Luce sull'Oscurità invernale.  Simbologia Pasquale: l'Uovo e il Coniglio L'Uovo rappresenta simbolicamente l'Uroboros, ossia il Serpente primordiale che viene solitamente rappresentato mentre si morde la…
di Elena Paredi Prendiamo come esempio le interessanti prime pagine dell'Antologia dialettale del prof. Beretta, riguardo appunto l'etimologia del nome. Innanzitutto bisogna dire che la Milano antica comprendeva un territorio che partiva da piazza Duomo, fino ad arrivare a p.zza della Scala, p.zza Cordusio e p.zza Missori. Bonvesin de la Riva nel suo "De Magnalibus Mediolani" cita un autore sconosciuto che ci descrive la Milano antica chiamata Alba, e già presente prima del VII° sec. a.C. In questo secolo la città aveva come fiumi importanti l'Olona, il Lambro (da cui presero probabilmente il nome gli Insubri lambriani) ed il Seveso. Perché sono così importanti questi fiumi?
di Elena Paredi* el titol, inscì ‘me l’è, el par complicaa; in italian el voeur dì “miscuglio, miscellanea”. Impunemanch, numm preferissom scrivell in Milanès ‘che el par pussée bell, antigh. Ma debon, se l’è: on taccoin, on menabò ? In quell libercol chì, vialter trovarii minga domà l’indicazion dé i dì e de’i mes, i stagion o vicend stòregh, ‘me in tucc i alter almanach comun. Chicchinscì vialter trovarii ‘me se scambien i òpre in di fond, e assema anca quant a l’è meravigliosa la varietaa di ricav in de l’agricoltura che, chì a Milàn, a hinn bei smòrbi. Chì dent leggarii stòri di òmm e paies, liend e moeud de dì che hinn semper staa sora la bocca di nòster gent. A hinn vocabol di alter temp, del nòst, del vòster Milàn che l’haa vist vegnì sù tutt i gent che hinn passà chì de cà. I nòster vegg,…
di Elena Paredi Halloween (corrispondente alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti) è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana ora tipicamente americana. Tuttavia le sue origini affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta infatti risalire al 4000 a.C. quando le popolazioni tribali usavano dividere l'anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre la terra si prepara all'inverno ed era necessario - allora come adesso - ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.
di Elena Paredi Strabone, Geografia,V-6 “Gli Insubri, invece, ci sono ancora oggi. Essi avevano come metropoli Mediolanum, che anticamente era un villaggio (tutti infatti abitavano sparsi in villaggi); ora invece è una città importante, al di là del Po, quasi ai piedi delle Alpi” Gli Insubri furono definiti da Polibio la più importante tribù celtica della penisola, mentre secondo la versione liviana sarebbero stati i primi Celti ad abitare la Gallia Cisalpina, agli inizi del VII° secolo a. C.
di Elena Ailinn Paredi* Strega. Un nome che al giorno d'oggi incute timore e suscita il ricordo di grandi superstizioni, per lo più negative. In realtà, le Streghe erano figure antichissime di origine “pagana”. Bastava veramente pochissimo per essere definiti “Strii” o “Stròlech” o “Strion”, come si pronuncia nelle parlate della Lombardia. Solitamente erano donne anziane o giovani solitarie (ma a volte anche uomini), che vivevano al limitare dei boschi, spesso contadine che magari facevano le levatrici, conoscevano i segreti e le proprietà magiche delle erbe, e seguivano le vecchie tradizioni legate alla Natura e al ritmo delle stagioni. Con l'avvento del Cristianesimo, in tempi di misteria e malattie contagiose, la Chiesa Cattolica, gli alti prelati ed i potenti dell'epoca iniziarono a perseguitarle sempre più aspramente, fino ad arrivare a bruciarle vive in nome di una negazione delle credenze pagane e della demonizzazione di queste figure, che venivano ritenute figlie…

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