Claudio for Expo

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Editoriale

Editoriale (428)

Continuano, o meglio aumentano, le fibrillazioni in casa del centrodestra. Nel mirino degli strateghi e dei leader di quel segmento politico ci sono le prossime ed imminenti elezioni regionali, soprattutto in Veneto, cartina di tornasole per gli equilibri futuri di una coalizione per ora solo immaginata, nei fatti disintegrata. In casa Lega, l’ascesa rapida di Matteo Salvini, ora alla prova della fase di consolidamento della leadership, si sta rivelando un percorso pieno di insidie o comunque tutt’altro che agevole. Il problema ha il nome di Flavio Tosi. I due probabilmente non si sono mai amati, tanto meno tollerati in questi ultimi anni e la causa principale della rivalità è sicuramente il nodo della candidatura a premier del centrodestra alle prossime elezioni politiche. La famosa parola data o accordo a suo tempo preso da Maroni prima e, forse, da Salvini poi, è finito, come nella migliore tradizione degli accordi politici che…
Martedi 17 febbraio 2015 è passato in Regione il referendum sull'autonomia della Lombardia, votato oltre che dalla maggioranza maroniana anche dal Movimento 5 Stelle. In teoria una data significativa per chi crede in qualsiasi forma di autonomia o addirittura sovranismo lombardo, anche se, per la verità, rispetto alle velleità iniziali, quello che è stato votato è un brodino, non certo una pietanza sostanziosa. Tutto in teoria, perché in pratica non se ne farà nulla, come è successo per la ZES, persa, come noto, nel porto delle nebbie romano. Per il semplice motivo che non c'è nessun lombardo, nessun potere organizzato, istituzione o chiunque altro pronto a "perorare" la causa là dove serve. Ora non è più una questione solo politica, di consenso, di voti, di opinioni. E' l’ora della lobbying territoriale, della difesa degli interessi regionali e i lombardi sembrano per l’ennesima volta non comprenderlo. Inutile prendersela con i renziani…
L’eterna transizione italiana ultimamente assomiglia sempre di più ad una pericolosa regressione o alla assuefazione ad una realtà dominata da una endemica crisi sociale ed economica. Un Paese sostanzialmente arretrato, incapace di innovare e cambiare, di riformare per davvero, vittima di vecchi schemi culturali ormai superati e dai quali sembra non potersene liberare. La fotografia più efficace di questa triste realtà è la storia recente del centrodestra inteso prima di tutto come categoria di pensiero e poi come formula politica. C’è chi ha fatto una scelta politica forte, ma obbligata, per salvare la baracca, parlo di Salvini, una scelta con un marcato posizionamento a destra, un vicolo cieco qualora non dovessero sortire risultati i programmi a forte taglio demagogico e populista che sono stati presentati. Per giungere a qualsiasi risultato, l’opzione lepenista avrebbe presupposto una lunga marcia attraverso il deserto, capitanata dal cavaliere senza macchia e senza paura a difesa…
Come tutti hanno notato, è online da qualche giorno la versione rinnovata del sito de La Bissa de l’insubria. Con tante novità, alcune non immediatamente visibili, ma fondamentali per un migliore funzionamento, navigabilità, sicurezza, ricerca nel web. C’è visivamente più ordine, qualche miglioria grafica e tante novità nei contenuti e nella brand. La testata ovviamente non cambierà mai la denominazione, ci mancherebbe!, è il nostro dna, ma l’abbiamo resa più efficace ed immediata dal punto di vista della comunicazione: laBissa.com. Si allarga via via il panel dei blogger ospitati, sono ormai più di trenta e cresceranno gradualmente, una ventina di loro collaborano ormai stabilmente con la testata. Partiranno nuove rubriche e categorie, alcune già inserite, sono stati aggiornati i link esterni e i blog direttamente collegati a La Bissa. Come El Bissun e Patto per l’Insubria, su tutti. Ciliegina sulla torta in questa rinnovata fase operativa, la partenza a giorni…
La storia in politica non si ripete, ma sicuramente non si interrompe. Dai tempi di tangentopoli e dalla fine della cosiddetta prima repubblica sono passati tanti anni, un intero sistema di partiti incentrato sulle vicende della Democrazia Cristiana si dissolse allora in pochi mesi, ma solo apparentemente, in realtà sparì come un fiume carsico e, come di solito accade in politica, pronto a riemergere in una successiva fase storica di riflusso, sempre con gli stessi uomini, i famosi “rieccoli” di fanfaniana memoria, magari alleggeriti dalle zavorre degli incapaci e degli impresentabili che per natura finiscono stritolati nel tritacarne. “Chi non muore si risiede”, come diceva un umorista negli anni 70 parafrasando Andreotti. La legge del contrappasso, si dirà. Cosa che è e si sta puntualmente avverando negli ultimi anni, prima con Enrico Letta, poi con l’ascesa dirompente di Matteo Renzi, ora con la consacrazione al Quirinale dell’ultimo dei grandi democristiani…
E alla fine bastò Luciano Milan Danti e la bomba deflagrò. Pochi giorni fa il suddetto Luciano da Ronco sopra Ascona, giovane blogger di argomenti identitari e politici, appassionato di cose insubri, ha ufficializzato il progetto Lega Sud Ticino con il beneplacito di Umberto Bossi e comunicato l’intenzione di candidare lista e lui stesso alle elezioni cantonali di aprile. Apriti cielo! Si è immediatamente scatenato un putiferio senza precedenti negli ambienti leghisti di quà e di là dal confine. La voce circolava da tempo, il fuoco covava sotto la cenere, ma la sensazione che si è avuta, leggendo I commenti irati e astiosi dei leghisti ticinesi e lombardi, è quella della sorpresa che coglie il marito cornuto quando scopre da buon ultimo i tradimenti della moglie. E abbiamo letto e sentito di tutto. Non è mancato nessun ingrediente, dall’insulto alle veline sovietiche giunte dai vertici, dal far finta di non…
Emirates potrebbe atterrare a Bologna. I rumors sono riportati oggi dal Sole 24 Ore. Lo scalo emiliano potrebbe, dunque, vedere arrivare una seconda compagnia del Golfo, dopo Etihad, che aveva annunciato poco tempo fa il collegamento per Abu Dhabi. Nel caso di Emirates il collegamento sarebbe con Dubai. Una buona notizia per l'aeroporto emiliano che sta lavorando alla quotazione in Borsa, che si ipotizza possa avvenire nella prima metà dell'anno. Una notizia invece non proprio bella per i competitor come Malpensa, che vede crescere sempre di più i diretti concorrenti. Cresce quindi l’interesse delle compagnie emiratine per gli aeroporti padani al fine di drenare traffico passeggeri pregiato a favore degli hub del Golfo Persico. Ma la tendenza riguarda un po’ tutti i vettori. Risultano quindi molto attivi gli aeroporti “minori”, da Bergamo a Verona, da Venezia a Torino e quindi Bologna. Tutti a scapito della potenziale crescita di Malpensa. Nella…
La tormentata ricerca del successore di Giorgio Napolitano al Quirinale, oltre a non interessare nessuno al di fuori della casta partitocratica, ha scoperchiato il pentolone delle questioni interne ai principali partiti. Alle prese appunto con lotte viscerali tra correnti e leader che oggi come non mai sembrano prodromiche di imminenti sviluppi decisivi, ma ancora indecifrabili, con scenari che vanno dalle rese dei conti definitive alle scissioni vere e proprie. Gli esiti principali di questa fase non li vedremo durante l’elezione del futuro capo dello stato, ma nelle campagne elettorali principali da qui al 2016 e oltre. Mi soffermo sul centrodestra.
Quante volte abbiamo sentito parlare economisti ed opinionisti di tempesta perfetta, quasi sempre però in termini negativi o addirittura infausti. Questa volta accade qualcosa di diverso ed eccezionalmente positivo, sempre a proposito di tempesta perfetta. Nessun uragano devastante, ma invece un temporale ristoratore e benefico. La politica ed i governanti discutono di tassi di crescita irrisori, di politica monetaria, di tasse e balzelli se non addirittura di cose inutili come la successione a Napolitano. L’economia reale è invece finita nell’occhio del ciclone di una tempesta perfetta come non se ne vedevano da chissà quanto tempo. Euro debole e petrolio ai minimi tanto per cominciare, poi i benefici della parità Euro-Franco svizzero, infine il bazooka monetario del quantitative easing pensato da Mario Draghi che dovrebbe rendere concreta nel medio-breve periodo la parità con il dollaro.

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