Claudio for Expo

ICH Sicav

 

Dove soffia il vento del Nord

Scritto da 

Elezioni imminenti, questioni interne da risolvere, caso Rizzi, conquista della leadership del centrodestra ed equilibri conseguenti, alleanze da rifare, fatto sta che a nord del Po, in Insubria, tra Milano e Varese, nella culla della Lega il fuoco cova sotto la cenere. Niente di rivoluzionario in apparenza, in realtà però gli smottamenti, i riposizionamenti, le nuove amicizie, il faticoso e silenzioso lavoro di trincea sono un dato di fatto che avrà sicuramente importanti ripercussioni a breve sul futuro della Lega e dei rapporti di forza all’interno del movimento. Il copione leghista ricalcava fino a poco tempo fa un tacito accordo tra Matteo Salvini e Roberto Maroni, una vera e propria spartizione di ruoli ed interessi in conseguenza di obiettivi diversi, Maroni in Regione, Salvini nel partito, il primo a capo di una specie di correntone doroteo in salsa padana a dirigere la macchina del potere regionale, il secondo focalizzato sulla conquista della leadership del centrodestra con il fine di contrastare Matteo Renzi alle politiche del 2018. Tagliati fuori dal gioco i bossiani, i leghisti duri e puri della prima ora, i secessionisti tanto per intenderci, e soprattutto la forte componente giorgettiana ed insubrica. Con il sinedrio varesino che aveva fatto il bello e il cattivo tempo per decenni diviso in quattro pezzi: bossiani, maroniani, giorgettiani e i convitati di pietra dei salviniani dati in ascesa. Una situazione in parte kafkiana, la Lega nei sondaggi al massimo storico per l’effetto Salvini, ma divisa come non mai  in passato in correnti litigiose e proprio nella culla del movimento. E a complicare le cose la difficile successione ad Attilio Fontana, sindaco di Varese. Il disinteresse salviniano per il territorio unito alle difficoltà politiche e non solo di Roberto Maroni in Regione hanno agitato le acque ed aperto nuovi scenari, di fatto rimettendo in gioco la componente che fa capo a Giancarlo Giorgetti. Un importante spicchio di Lega che, da una parte non stravede per la svolta lepenista e antieuropea e tanto meno per la lega nazionale da nord a sud e dall’altra mal tollera il protagonismo e il potere di Maroni visto come un pericoloso concorrente negli equilibri sul territorio e per le ambizioni di tanti capetti. Maroni propone e sostiene tale Stefano Malerba come candidato sindaco a Varese con l’avallo di Ncd e di altri centristi in libera uscita e con la sponda di Fontana, ma il movimento si spacca e la candidatura viene tenuta a bagnomaria. Salvini non interviene nella diatriba se non per dire che darà a tempo debito il via libera a qualsiasi soluzione, alla fine Giorgetti tira fuori, dopo una serie di incidenti di percorso, il coniglio dal cilindro, ovvero l’imprenditore Paolo Orrigoni. E la partita si chiude lì. Un candidato che sembra la classica foglia di fico, lontano anni luce dalla politica, si presume inesperto, presentabile anche se con evidenti conflitti d’interesse, manovrabile quindi. Una scelta che alla fine vede allineati un po’ tutti i leghisti, a cominciare proprio da Fontana. Ci sono distinguo e polemiche, ma nella base, non nei vertici, e come dice un maggiorente del partito, alzando le spalle, sono cose sempre accadute, alla fine i leghisti si allineano tutti e in cabina barrano il simbolo del Carroccio. Nel contempo esplode in Regione il caso Rizzi, maroniano dell’ultima ora, bossiano in origine, mal sopportato da Salvini, ignorato o guardato a vista dai giorgettiani. Maroni fa la parte del cornuto e mazziato, gli altri in Lega fanno finta di non averlo mai conosciuto, in realtà era il classico pezzo forte, collocato nella casellina delicata riservata a chi doveva smantellare il sistema di potere formigoniano nella sanità. Ruolo che, vedendo le carte dell’accusa ed ascoltando le telefonate intercettate, il Rizzi ha interpretato alla lettera e soprattutto in modo illegale. La Lega varesina si è indignata, ma in realtà non l’ha scaricato come la vulgata vuole far credere, proprio perché non era un padano qualunque nel varesotto, esercitava una forte influenza e aveva pure i voti. Tant’è che la difesa del malcapitato è stata presa da Monica Alberti dello studio dell’avvocato varesino Andrea Mascetti, leghista notoriamente vicino a Giancarlo Giorgetti e non da un qualsiasi altro legale. Sempre in questo delicato mese di febbraio scoppia la grana frontalieri dopo il partecipato frontaday di Ponte Tresa, un sasso nella piccionaia della Lega. Categoria di lavoratori composta da ben 62.000 persone completamente dimenticati per anni dalla politica locale, Lega inclusa. A rimettere in corsa il Carroccio e a salvare il salvabile viene inviata nel profondo nord della Lombardia Francesca Brianza, consigliera regionale a capo per anni proprio, guarda caso, della commissione per le relazioni con il Ticino, ora assessora nella giunta maroniana. In realtà vicina alla Lega di rito insubrico e ai giorgettiani che in questo modo cercano di riprendere l’iniziativa e la centralità in un argomento che si ritiene foriero di voti anche se a scapito delle buone relazioni con la Lega dei Ticinesi che ha ovviamente obiettivi opposti. Ed infine una annotazione forse ai più sfuggita. La ritrovata visibilità o il taglio più politico della forte e capillare associazione culturale Terra Insubre. E’ stato infatti eletto il nuovo presidente e la scelta è caduta sulla persona di Monica Baruzzo, sindaca di Castelseprio nei pressi di Varese, una politica appunto, e poi come non ricordare poche settimane fa in occasione del ventennale della stessa associazione, una insolita serie di interviste del tradizionalmente riservato Andrea Mascetti, de facto il mentore di Terra Insubre. In sostanza in queste ultime settimane abbiamo assistito ad un riflusso o a una rinascita della iniziativa politica e culturale della componente giorgettiana e insubrica della Lega nella terra d’origine, con rinnovato protagonismo sul territorio e in regione a scapito sicuramente di Roberto Maroni che incassa e abbozza.

Letto 1800 volte

Claudio for Expo

ICH Sicav

 

 

 

 

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.

Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Per saperne di piu'

Approvo

Scrivi alla Redazione

Puoi scriverci al seguente indirizzo:

[email protected]

 

 

 

Seguici anche su:

Realizzato da: Cmc Informatica e Comunicandoti