Claudio for Expo

ICH Sicav

 

La nuova guida al birdwatching nel varesotto

Scritto da  Carla Tocchetti

Una schiera di birdwatchers sempre più folta, esce la mattina prestissimo, si apposta in silenzio, per ore, nei canneti, lungo le rive, nel fitto dei boschi, e osserva gli uccelli. Tra loro un drappello di rilevatori che censiscono, geolocalizzano, e aggiornano quotidianamente il repertorio Ornitho.it, capitolo europeo ornitologico del nostro continente. <Censire lo stato e le abitudini dell’avifauna significa disporre di un indicatore preciso di come l’ambiente stia cambiando. All’interno di Ornitho la provincia di Varese, pur piccola, è una delle più virtuose grazie alla biodiversità delle zone lacustri, che ha consentito un elevato numero di contributi sugli uccelli che nidificano o migrano nelle nostre zone>, dice Monica Carabella, presidente del Gruppo Insubrico di Ornitologia e coautrice del volume “Check-list degli uccelli della Provincia di Varese. Lista completa commentata e illustrata”. (Quaderni del GIO vol. 2/2015; pp. 202. Info a: www.gruppoinsubrico.com ).

A partire da Ornitho e altre fonti, e da un catalogo di 327 specie registrate per la maggior parte da Roberto Aletti, consigliere e coautore del volume, il GIO ha trasformato una mole di dati per addetti ai lavori in una pubblicazione “user-friendly” che compendia anche osservazioni storiche, con casistiche che risalgono all’800. Una sezione è dedicata alle aree più adatte per il birdwatching, sei località dove andare a vedere gli uccelli, con indicazioni su come arrivarci, quali sono le specie target e le stagioni in cui sono presenti: dalla Val Veddasca, al Parco Campo dei Fiori, alla foce del Tresa a Germignaga, ai Canneti del Lago Maggiore, al Lago di Varese e Palude Brabbia, ai vasconi di laminazione dell’Arno e alle brughiere a Lonate Pozzolo.

E non mancano casi di studio particolari, come il rarissimo gufo reale passato sui cieli sopra Varese, inanellato in Svizzera e dotato di radiolina, che ha lasciato tracce tangibili del suo passaggio, oppure il Panuro di Webb, specie “aliena” proveniente dalla Cina, liberato da un negozio di animali e ora naturalizzato solo nella nostra Provincia; oppure il picchio nero, abitante delle foreste mature, che fino a trent’anni fa non si osservava. <Il picchio testimonia quanto in un secolo il paesaggio sia cambiato: in quota, al posto di prati e pascoli, avanzano i boschi, che vengono tagliati sempre meno. D’altro canto il consumo di suolo in pianura è stato enorme. Siepi, filari, alberi isolati, e fontanili, hanno lasciato il posto al cemento di centri commerciali e parcheggi; le specie che vi nidificavano, come le allodole, sono scomparse.>

A Varese la tradizione ambientalista è legata alla Palude Brabbia che divenuta Oasi 31 anni fa, grazie ai movimenti WWF, Lipu e Legambiente che negli anni ’80 erano popolari e molto attivi. <Il nostro socio e consigliere Walter Guenzani è stato tra i massimi fautori della sua protezione>, racconta Monica Carabella, All’epoca la Brabbia era una torbiera sfruttata per ricavarne terriccio da giardino, e l’“Agricola Paludi” vi coltivava gli esotici fiordiloto, oggetto di un fiorente commercio dai primi del ‘900. I fiordiloto ora non si coltivano più ma la specie, inestirpabile, ha infestato il lago di Varese, contendendo lo spazio alle nostre castagne d’acque e ninfee. <Fortunatamente è in aumento, soprattutto fra i giovani, una maggiore sensibilità ecologista, che ha tra l’altro sostituito la tradizione della caccia, molto diffusa in zona, con il birdwatching fotografico.>

*pubblicato originariamente su La Provincia di Varese

Letto 988 volte

Claudio for Expo

ICH Sicav

 

 

 

 

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.

Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Per saperne di piu'

Approvo

Scrivi alla Redazione

Puoi scriverci al seguente indirizzo:

[email protected]

 

 

 

Seguici anche su:

Realizzato da: Cmc Informatica e Comunicandoti