Claudio for Expo

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Carla Tocchetti

Carla Tocchetti (47)

Al terzo anno dalla sua nascita, la start up varesina Ovosonico ha una nuova storia da raccontare. Anzi una diecina di storie. Tanti sono infatti i progetti di videogiochi che il premiato studio indipendente con base a Varese, fondato da Massimo Guarini, può finalmente tirare fuori dal cassetto e iniziare a sviluppare. Un obbiettivo che corrisponde ad una crescita importante, resa possibile da una partnership finanziaria con Digital Bros, multinazionale italiana quotata in Borsa che sviluppa, pubblica e distribuisce contenuti di Digital Entertainment. I fratelli Galante di Digital Bros hanno valutato lo scenario a cinque anni proposto dal manager di Ovosonico, decidendo di entrare come soci di capitale, con una operazione da 1.440.000 euro, acquisendo il 49% delle quote di Ovosonico. Come amministratore unico rimane Massimo Guarini, il geniale artista dei videogiochi, papà della “bambina viola” Murasaki Baby: “Questo è un passo importante che ci permette di proseguire l’esperienza che…
Un sabato qualunque di un gennaio particolarmente gelido. Non è la Gioeubia, non è la Festa della Famiglia. I saldi infiocchettano il centro cittadino creando ingorghi, problemi di parcheggio, caffetterie strapiene, passeggini in cerca di caldo, una effimera ressa alle vetrine. Giovani che bighellonano domandandosi cosa fare di diverso la sera: “Varese è morta”. Il Sacro Monte? E’ Gennaio, stroncano gli scettici, è un mese fermo, tutto chiuso, Borducan, Montorfano, Pogliaghi, Baroffio e poi il Santuario con l’altare coperto dal lenzuolo dei lavori in corso. Eppure, sabato 23 gennaio oltre un centinaio di persone, e almeno duecento il giorno successivo, si sono ritrovate al Camponovo, Sacro Monte, per l’apertura della mostra fotografica “Varese, la città che cambia. Al vernissage non c’era proprio gente qualunque: artisti, fotografi, architetti, designers, registi, docenti, giornalisti, bloggers, politici, esponenti di istituzioni private e associazioni, e tantissimi cittadini che nel loro piccolo sono “paladini del bello”.…
Nessuno scrive più una cartolina. E’ cambiato tutto, non solo il gesto calligrafico, ma anche il modo di ricordare e comunicare, persino il supporto e la modalità di trasmissione. Eppure mai come ora le cartoline d’epoca sono diventate di moda. Collezionisti, appassionati, semplici amatori le scovano sul web e contribuiscono, a volte non del tutto consapevolmente, a salvarle dall’oblio. Le vecchie fotografie in bianco e nero sono molto preziose dal punto di vista umano e sociale: in esse c’è l’orgoglio di proporre un luogo, di residenza o visitato per turismo, che rappresenta una scelta ben precisa di ciò che si vuole condividere a chi ne è lontano nel tempo e nello spazio. Ma ha anche una importanza fondamentale per capire cosa c’era prima di noi e come l’uomo vi ha messo mano, una analisi imprescindibile per chi pianifica lo sviluppo del territorio e delle città. “Riguardare vecchie foto e cartoline…
Il Grand Hotel Campo dei Fiori è vivo! Viva il Grand Hotel! Una vecchia pellicola in bianco e nero e una musica anni ‘30, e subito l’immaginazione dei varesini vola: è il viaggio a ritroso nel tempo Paolo Ricciardi che ha regalato agli appassionati di storia locale diffondendo su youtube e sui social un cliccatissimo filmato in cui si vede il Grand Hotel Campo dei Fiori negli anni ‘30. Una opportunità unica per chi, nato dopo la Guerra, non ha mai visto in funzione il magnifico albergo, progettato dal Maestro del Liberty Giuseppe Sommaruga. Adagiato in una conca, sotto la vetta del Monte Tre Croci a 1200 metri di altezza, servito da una funicolare avveniristica con la stazione di monte anch’essa raffinato gioiello di stile, il complesso offriva quanto di meglio per l’epoca (1908): una natura straordinaria e tutte le moderne comodità, accessibile dalla grande Milano “senza muovere una ruota…
Giunge a Varese, per il privilegio di un solo giorno, un’opera rarissima dedicata al Santo Natale. E’ l’inatteso, splendido dono natalizio reso possibile da una idea di Adelio Airaghi, appassionato d’arte antica e socio del Lions Club Varese Insubria: regalare ai concittadini l’emozione di vedere dal vivo una rarissima “Natività” della Bottega di Filippo Lippi. E’ una occasione imperdibile poter ammirare questo quattrocentesco capolavoro, in esposizione gratuita al Salone Estense nel Palazzo Comunale, nella giornata di domenica 20 dicembre dalle 9 alle 19: il dipinto giungerà in via eccezionale dalla collezione privata di una prestigiosa casata del Centro Italia, su cui è mantenuto il massimo riserbo. Proveniente dalla Bottega di Filippo Lippi, frequentata nella seconda metà del ‘400 anche dal giovane Andrea Botticelli, il dipinto è espressione della corrente del Rinascimento toscano divenuta celebre nel mondo. Forse in omaggio ai pittori fiamminghi che ispirarono Filippo Lippi, la Natività presenta una…
Un plurisponsorizzato convegno promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha il compito di muovere e rinsaldare l’interesse verso un passaggio molto importante della storia della nostra regione e dell’intera civiltà europea: l’epoca dei longobardi. L’Unione Europea attraverso il Fondo Sociale Europeo, il Governo e la Regione Lombardia hanno sponsorizzato, dopo un primo progetto dedicato alla Brescia longobarda, un secondo importante studio scientifico i cui risultati verranno esposti nel convegno “Teodolinda, i longobardi all’alba dell’Europa”. Dopo una prima apertura del convegno a Monza 2 dicembre, presieduta da Robertino Ghiringhelli varesino Direttore del Dipartimento di Storia moderna e contemporanea alla Cattolica, dal 3 al 7 dicembre i convegnisti si sposteranno per i lavori a Gazzada a Villa Cagnola e al Monastero di Cairate. Nell’anno del restauro degli affreschi di Teodolinda nella Cappella Zavattari a Monza, il Centro universitario Studi Longobardi ha riunito una ottantina di storici ed esperti provenienti da…
Il cielo sopra Milano si è illuminato per l’ultima volta, tra i bagliori colorati dei fuochi artificiali che hanno concluso l’EXPO. Anche per la chiusura della manifestazione, abbiamo fatto la nostra bella figura davanti al mondo, valorizzando il classico con pochi mezzi e tante idee - in fondo gli italiani si sanno arrangiare: sono bastati un coro di bambini, le note del Va Pensiero e tanto luccichìo. La nuvola dei fumi artificiali ha avvolto il sito espositivo come un gigantesco vestito da sposa, fatto di tulle: vaporoso e scenografico, duri quel duri. Restiamo orfani di un sogno. Quando avremo un nuovo progetto planetario sul quale inventare, proporre, lavorare in una dimensione che superi le strategie locali? Pensate davvero che si potrà mantenere la cultura con la C maiuscola al centro dello sviluppo economico e commerciale di un territorio? Si riuscirà ancora, con la sola forza delle proprie idee e delle…
Giunto in prossimità della vetta del Monte di Velate, dopo una faticosa salita lungo il corso del torrente e il pendio scosceso, il viandante vede una strada, segnata da grossi ciottoli, che si inerpica nell’ultimo tratto. Ansimante, ma rinfrancato dal pensiero di essere quasi arrivato, segue il cammino degli altri pellegrini, oltrepassando sulla sua destra un vecchio oratorio. Alza lo sguardo sulla destinazione e coglie subito un brulicante insieme di anime e vite. E’ la meta di cui ha sentito tanto parlare, questo luogo dove avvengono miracoli per mano di monache eremite, dove spera di trovare sollievo ai dubbi che lo affliggono. Non c’è nulla che possa distrarlo in questo momento, né il chiacchericcio da mercato davanti al banco del pane, né la mano dello straccione che gli tira le vesti per elemosina, né il predicatore che catechizza i viandanti con citazioni in latino. Lui vuole solo vedere con i…
La storia sociale di un territorio è intessuta di vicende minori che si sviluppano a margine di grandi avvenimenti: cogliere l’ “identità” dei luoghi, quei tanti piccoli segni lasciati da chi c’era prima di noi, permette di capire quali sono le eredità che abbiamo ricevuto e perchè dobbiamo a nostra volta tramandarle. Negli ultimi anni, grazie a veri paladini del nostro territorio, è stato riportato in vita un antico lavatoio, a Santa Maria del Monte, restaurato dagli Amici del Sacro Monte con un generoso lascito privato. Nato in epoche lontane in cui religiosità e laicità si intrecciavano, il lavatoio è testimonianza del sistema risorgivo del massiccio del Campo di Fiori, che da sempre impatta straordinariamente la sopravvivenza, il progresso sociale e la qualità di vita della comunità che vi afferisce. Il Lavatoio di Santa Maria del Monte A Santa Maria del Monte, il gesto di porgere acqua ai pellegrini fu…
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